Tornata da ben più di una quindicina di giorni di totale vacanza.
Completamente isolata sia telefonicamente che dalla rete.
Relax totale.
Difficile, al ritorno, raccogliere le idee.
Difficile ricominciare a scrivere.
Allora non mi resta che ricominciare, come ogni buon inizio anno che si conviene, esprimendo _ non tanto dei buoni propositi, quanto _ dei desideri per Trieste.
Nel 2014 vorrei:
– un Porto vecchio che diventi “nuovo”;
– Eataly nell’ex Magazzino Vini;
– un Science Center nella ex Pescheria;
– un Acquario nuovo e moderno;
– una pista ciclabile che dalla stazione di Campo Marzio ti permetta di arrivare in bici, senza rischiare di essere travolto, fino a Miramare;
– non impiegare più oltre due ore per raggiungere Venezia in treno;
– poter passeggiare tra i fiori e le aiuole del parco di Miramare;
– non sentire più parlare (solo) della Grande Guerra;
– un Museo Revoltella più attivo;
– sentir dire che a Trieste “si può fare”.
– un caffé attaccato al mare;
– un “bazar” mensile dove ognuno porta le cose (che non gli servono più) per i poveri;
– meno gonfiabili più sabbiere, scacchi giganti, bocce e ping-pong;
– velocità massima di 30 km in Via Udine (o in tutta la città) ;
– pista ciclabile continua da Miramare a Piazza Unità;
– una nave di divertimento (o altri giochi acqua) in Pineta Barcola, come quella (gratuita!) di Umago:
Grazie a Simone Garibaldi
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