Piove.
A Trieste piove da oramai più di una settimana.
E’ il tempo giusto per i “trombini”.
Cosa saranno mai questi trombini mi sono chiesta quando, non appena arrivata a Trieste, una delle solite mamme apprensive di figlio unico mi telefona per chiedermi se, per la gita scolastica del giorno dopo _ si parla di prima elementare _ avrei messo i “trombini” a mio figlio.
Lì per lì sono rimasta interdetta. Mi sono fatta ripetere pensando di non avere capito bene _ il termine è davvero brutto e ha una strana assonanza!_ “Cosa” _ ho ripetuto, con accento interrogativo. “ Trombini? Ma cosa sono questi trombini?”
La mia interlocutrice, altrettanto interdetta mi risponde, con fare pacato “Come cosa sono?. Sono… non so come si dica. Stivali di gomma?”
A Trieste per dire stivali di gomma si dice trombini…
Per dovere di cronaca, sono andata a cercare on line il significato, sicura di trovare solo qualcosa sul vocabolario triestino.
Invece scopro che la Treccani dice:
trombino s. m. [der. (o dim.) di tromba; nel sign. 1, prob. per la forma svasata con cui spesso termina]. – 1. Tubo verticale di piccolo diametro che, sulle navi a vapore, è disposto lateralmente al fumaiolo per lo scarico nell’atmosfera del vapore proveniente dalle valvole di sicurezza delle caldaie.
– 2. In passato, stivaletto con gambale a mezza gamba o fino al ginocchio, detto anche stivale a trombino: galoppò a cavallo in soprabito di panno verdolino … e stivali a trombini (Rovani).
Beata _mia _ignoranza!
