E’ la mia pescheria.
Da un po’ di tempo ha allestito al suo interno un banco con salmone, tonno e spada _ pesce s’intende _ tutti affumicati, granseola pronta per essere mangiata, gamberetti…
Appena dietro, uno scaffale ben illuminato con una buona scelta di vini del Collio e del Carso.
Di fianco da circa un mese alla parete è appeso un quadro con un lungo scritto.
Non l’avevo mai letto. La fretta me lo ha sempre impedito.
Questa mattina me la sono presa comoda. Ho aspettato il mio turno tra la folla in fermento per le ordinazioni in vista del Natale.
Ho avuto il tempo di leggere: “…A Trieste se vuoi bere un caffè devi conoscere il suo vocabolario: nero, goccia, capo, capo in bi, deca, … A Trieste “si va al bagno”, ma non come in Italia…. A Trieste la corrente elettrica si divide ancora in 220 o 125… Firma. Un triestino doc”.
“Trieste lontana“! Il mio post è diventato famoso.
Non sono una triestina doc, ma proprio per questo riesco a vedere e ad apprezzare la lontananza di Trieste dall’Italia, che la rende una città unica.