Un vecchio magazzino riconvertito in polo culturale.
E’ questo il “Magazzino delle Idee”, a Trieste in Corso Cavour.
Voluto dalla Provincia di Trieste, con la collaborazione dell’Autorità Portuale, che ne ha curato la ristrutturazione, il Magazzino delle idee è un bell’esempio di riconversione di spazi abbandonati e in disuso per valorizzare la cultura della città e del suo territorio.Lo si nota subito, il Magazzino.
Una macchia gialla tra i tanti edifici ancora anneriti dall’ incedere inesorabile del tempo, dalle intemperie e, ahimè, dallo smog _ di prossima ristrutturazione l’ edificio che fu già Casa del lavoratore portuale, ora interamente dedicato al cinema_ a due passi dalla Stazione ferroviaria e a tre dalla Piazza Unità.
Non si entra da Corso Cavour. Peccato, perché ciò lo rende meno visibile a quelli che, ogni giorno, gli passano davanti distrattamente.
Si entra da dietro, di fronte al molo IV, proprio dietro al teatro Miela. Davanti all’entrata si intravede il vecchio Porto, le banchine abbandonate e un mare che guarda la città immobile.
L’Ursus è lì, a ricordarci gli antichi fasti.
L’ho scoperto grazie all’amica Carla, che in Provincia ci lavora, che mi ha invitata all’inaugurazione della prima mostra fatta al Magazzino: “Il mio Carso, 100 anni 100 immagini” un omaggio per i 100 anni della pubblicazione dell’opera di Scipio Slataper, accompagnato dalle belle immagini di quel territorio di numerosi fotografi. E con un ricco catalogo dell’amico editore nonchè libraio antiquario Simone Volpato della Drogheria 28.
Ci sono ritornata di recente, sempre su sollecitazione di Carla che mi ha detto, con un accento che tradisce la sua provenienza: “Questa non te la devi proprio perdere, una vera chicca per Trieste!”
Ho fatto bene ad ascoltarla. Ho colto l ‘occasione di una delle visite guidate che si tengono, fino alla conclusione della mostra , il 2 marzo, tutti i sabati, alle 17 e le domeniche, alle 11 alla mostra “Manlio Malabotta e le arti”_ De Pisis, Martini, Morandi e i grandi maestri triestini.
Una scoperta.
Quella di un grande uomo, notaio per vivere, ma con sensibilità culturale e artistica straordinaria, appassionato collezionista, fine fotografo_ al proposito segnalo l’iniziativa collaterale del Civico Museo della Civiltà Istriana, che espone, con ingresso gratuito, una serie di fotografie del Malabotta sull’Istria_ poeta dialettale…
Quella _ la scoperta_ delle strepitose opere collezionate dal quell’uomo nel corso di una vita intensa: tra tutte non si può non citare la collezione di De Pisis, solitamente conservata presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Filippo De Pisis di Ferrara, tornata nella “sua” Trieste per questo eccezionale evento.
Una mostra che è un omaggio al suo protagonista e a una città venata di raccolte familiari, che in questo caso, anche grazie al prezioso contributo della moglie del Malabotta, signora Franca Fenga sono state messe a disposizione _ ancora fino a domenica 2 marzo _ del pubblico triestino.
Tra la prima mostra dedicata al Carso e a Slataper e questa di Malabotta al Magazzino è stato tutto un susseguirsi di idee e omaggi come quelli, per citarne solo alcuni, al fotografo Tullio Stravisi, al pittore Bogdan Grom e alla “signora” della cultura triestina Anita Pittoni.
E, a partire dalla metà di marzo, sarà la volta di Lelio Luttazzi…
Last but not least : tutte le iniziative del Magazzino delle Idee sono ad ingresso gratuito, scelta lungimirante di una pubblica amministrazione, che in questo caso funziona.
Magazzino delle Idee
Corso Cavour (ingresso dal lato mare)
Info e orari
www.provincia.trieste.it
+39 040 3798500