Bobici.
Cosa vorrà mai dire? Per chi non è di Trieste il termine, in effetti, non è di immediata comprensione.
Significa semplicemente mais.
La minestra di bobici era il cibo tipico della Madonna di ferragosto_ siamo quindi in ritardo, ma il mais si trova ancora _ che dava inizio alla raccolta del granoturco, ancora tenero e i cui chicchi racchiudono una specie di lattice.
Per quanto concerne la ricetta, se ne trovano, sugli innumerevoli libri di cucina triestina che ho consultato, diverse versioni.
Con pancetta, con strutto, con pezzi di prosciutto.
Io ho seguito le indicazioni che mi ha gentilmente passato la mamma di Anna, mia cara amica, la quale mi ha scritto quanto segue:
“Per quanto concerne la minestra di bobici penso che ogni famiglia abbia la sua ricetta, qualcuno dice di mettere una pannocchia x persona ma io penso che 1 basti per due, quindi ci si può regolare a seconda dei numero di commensali.
Io di solito la faccio così.
Soffriggo in olio extra vergine d’oliva un trito di una carota, due o tre gambi di sedano (a mio marito piace con sedano abbondante), una cipolla, quando il tutto è un pò appassito aggiungo uno spicchio di aglio schiacciato (che poi tolgo) e un pò di prezzemolo.
Fatto questo aggiungo i chicchi di mais (1 pannocchia x due) e 400 grammi di fagioli freschi sgranati e circa tre litri di acqua, sale e pepe.
Faccio sobbollire lentamente per un paio d’ore. Eventualmente se la minestra risultasse troppo liquida si può far addensare a piacere.
Quindi non metto patate e non metto nè pancetta nè prosciutto, ma la minestra è comunque saporita e leggera, adatta all’estate, da mangiare anche tiepida.
Ovviamente questa è la mia ricetta, e come ti ho detto ognuno la fa a modo suo. Una mia zia ci metteva tutte le verdure che aveva nell’orto”
Ziauoller.”
Ho seguito le indicazioni e il risultato è stato ottimo. Una minestra fresca e leggera.
Grazie Ziauoller!