di Sarah Gherbitz
È un rituale consolidato, il Premio Amidei di Gorizia, per recuperare quei film che magari ci siamo lasciati sfuggire durante l’inverno, gustandoli all’interno del Parco Coronini Cronberg, vera e propria ‘oasi’ verde lussureggiante situata a pochi passi dal centro cittadino.
Otto i film quest’anno che concorrono al Premio per la Migliore Sceneggiatura: da “Argo” a “La Migliore Offerta” di Giuseppe Tornatore, ma anche film su questioni difficili ed irrisolte dei nostri tempi, come “Miele” di Valeria Golino e “Il figlio dell’altra” della francese Lorraine Levy, che racconta il conflitto israelo-palestinese attraverso la storia di due bebé scambiati nella culla. Tutto esaurito per l’incontro con Patrice Leconte, a cui quest’anno è andato il Premio all’Opera d’Autore, e di cui l’Amidei ha proposto una sorta di ‘the best of’, da “Il marito della parrucchiera” e “La ragazza sul ponte”, fino all’ultimo “La bottega dei suicidi”, piccolo gioiello d’animazione.
Spazio anche ai registi emergenti con “Zoran, il mio nipote scemo”, opera d’esordio di Matteo Oleotto girata tra Friuli e Slovenia. “Ci piace definirla una commedia europea”, racconta Oleotto, “con toni che si rifanno soprattutto alle commedie del Nord Europa che amo. Protagonisti sono Giuseppe Battiston, attore friulano d’origine ma romano d’adozione, Rok Prašnikar, un ragazzo di diciassette anni di Maribor nel ruolo di Zoran, e l’attore franco-svizzero Teco Celio”.
Matteo nasce a Gorizia nel 1977. Nel 2011 si diploma come attore presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nino Pepe” di Udine e nel 2005 come regista presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. “Invece di fermarmi a girare il film a Roma ho preferito rimanere in Friuli e provare a lavorare con le persone che stimavo e con cui mi trovavo bene. La mia fortuna è stata quella di poter lasciare questa terra continuando però sempre a guardarla come una sorta di ‘madre’ per ispirazione, per i suoi colori, i suoi rumori ed immagini”. Matteo ha lavorato anche come regista per programmi televisivi e spot commerciali; è stato coproduttore, aiuto-regista e attore in Nonna si deve asciugare di Alfredo Covelli e attore coprotagonista in Lezioni di Cioccolato di Claudio Cupellini. Sta lavorando al suo secondo film e, nel tempo libero, si occupa di vino gestendo la vigna di famiglia.
“Realizzare Zoran ha preso cinque anni di lavoro, ma si è trattato di un percorso così lungo per scelta, perché fin dall’inizio avevo in mente di lavorare con una serie di finanziamenti che non fossero soltanto italiani, provando a cercarli in giro per l’Europa. Nel frattempo io e il produttore Igor Princic siamo cresciuti, ci siamo innamorati di un sacco di film, abbiamo conosciuto delle persone veramente interessanti, ed alla fine la scelta di un percorso più lungo del previsto ci ha portato fortuna”. E c’è da credergli, infatti “Zoran, il mio nipote scemo” debutterà ufficialmente alla 70°Mostra del Cinema di Venezia, dove dovrà competere con altri sette titoli selezionati fra circa 400 esordi provenienti da tutto il mondo per i premi della prestigiosa “Settimana della Critica”.