A far ombra ai neri scogli ed al placido ondeggiare marino che continua lento ma inesorabile il suo moto perpetuo, stanno, cupi e minacciosi, come antichi giganti immobili piegati dal tempo e dalle intemperie, i vecchi stabili, per lo più magazzini per la conservazione delle merci, che occupano la zona del porto vecchio di Trieste.
Grigie e fredde inferriate di metallo e cemento armato separano lo stradone principale, a cui i cittadini comuni e i turisti hanno libero accesso, da quei maestosi, antichi edifici che un tempo fecero la fortuna della città, e che ora languiscono, prede dell’inarrestabile fluire del tempo.
Il complesso, costruito durante la metà del XIX secolo in parallelo con il collegamento ferroviario Trieste-Vienna, si rivelò essere il fulcro dell’attività di commercio via mare degli Asburgo, e fece di Trieste una delle città più importanti dell’impero di Francesco Giuseppe.
La caduta dell’Impero, il calare delle attività commerciali, la nascita del nuovo porto e l’agguerrita concorrenza di altre vicine città portuali più dinamiche, hanno fatto si che il Porto vecchio si sia ridotto ad un piccolo scalo commerciale di infima importanza.
La maggior parte delle strutture presenti nell’area, che comprende anche un tratto della vecchia ferrovia, resta oggi inutilizzata e abbandonata al più completo stato di degrado (eccezion fatta per alcuni stabili, come il Magazzino n°26 e la centrale idrodinamica).
Attraverso i foschi vetri delle finestre delle varie costruzioni si possono scorgere grandi stanze vuote e pericolanti, riempite soltanto da desolazione e tristezza.
Unici abitanti di quei casolari… gatti randagi e qualche senza tetto che si avventura al di là delle transenne in cerca di rifugio dalla pioggia e dal forte vento che sovente si abbatte sulla città con violenza.
Da anni è oramai in corso una campagna di protesta per la conversione del porto vecchio in qualcosa di attivo come un polo turistico, scientifico, studentesco, universitario o culturale…Qualcosa che punti alla valorizzazione della città e del suo territorio.
Ma, mentre il popolo imbestialisce, impotente, la battaglia per il Porto ai piani alti si riduce ad un flemmatico negoziato tra Comune e amministrazione portuale, che gestisce la zona e ne decide il suo impiego e il suo futuro. E intanto, mentre comune e amministrazione della zona indugiano sul da farsi a causa di ragioni a noi oscure, decine di edifici restano in attesa di ristrutturazione e di un impiego.
L’attenzione ricade sul tempo e sulle occasioni perse in questi anni di controversie: basti pensare a quanto e cosa si sarebbe potuto fare avendo a disposizione una così grande area dagli anni dell’abbandono ai giorni nostri. E’ evidente che la situazione di sviluppo della città sarebbe molto differente rispetto a ciò che Trieste risulta oggi.
E intanto la città e i suoi abitanti continuano ad aspettare… Sorge spontaneo un dubbio: sarà la diplomazia o la protesta a dare nuova vita a quest’area latente?
Io comunque vorrei che in porto vecchio sorgesse una città nella città, un nuovo centro cittadino con negozi, bar, musei …
Alberto L.
Questo post sul porto vecchio di Trieste ci è stato inviato da Alberto, triestino di quindici anni, che ci ha spinto a lanciare un sondaggio tra i nostri visitatori: “Io vorrei che in porto vecchio…”.
Mandateci nei commenti le vostre idee che pubblicheremo e rilanceremo a Comune ed Autorità Portuale.
Gli occhi semplici di un quindicenne vedono più in la di sindaco, autorità portuale, onorevoli e senatori in tutti questi anni. Basterebbe ascoltare i giovani che molti problemi si dissolverebbero. Bravi. Contribuirò senz’altro alle idee.
Io vorrei un campus per universitari con casa dello studente, campi sportivi e aule didattiche. Una città della scienza e della università.
…e fare un polo di cultura con auditorium, concert halls, teatro, casa della cultura?
Io non farei niente. Troppo grande per essere digerito da una città così marginale come trieste.
Non dire cavolate valter. Solito approccio “nosepol” che ha soffocato questa città. Sveglia trieste, GOODMORNING!!!
Io punterei sul mare: centro velico con marina, acquario come a Genova, museo della navigazione con il contributo della Fincantieri, mercato del pesce. Insomma, riunire lì tutto quanto ha a che fare con il mare e attrarre turisti e cittadini durante l’estate.
Complimenti per il bolg. E’ un po’ che lo seguo grazie ad un amico che me l’ha segnalato e lo ritengo molto azzeccato.
Aldo Moretti
Io vorrei un’immensa biblioteca, per poter leggere godendomi i meravigliosi tramonti triestini…
Sono d’accordo con chi propone di creare una cittadella della cultura e dello spettacolo. C’è talmente tanto spazio che ne verrebbe fuori qualcosa di molto bello, vista anche la posizione (all’entrata della città e a ridosso del mare).
Spero che non siano in molti a pensare che Trieste sia una città marginale e che debba rimanere tale…
assai bel il tutto bravissimo alberto
buonal’idea della cittadella universitaria sperando non diventi ghetto per soli scienziati come le altre a TS
tutti mettemo / mettessimo tante idee, ma chi ne le realizza
?
mi piacerebbe vedere un “giardino mare” ossia una bella passeggiata fra aree verdi che si allunghino dal molo 4 fino al Barcola. Spazi anche per la cultura.