“Non sapevo che si interessasse di meridiane. Ho visto la foto sul suo blog…” Così l’altro giorno mi ha apostrofato il mio vicino di casa, l’ing Alberi Auber che solo ora scopro essere uno dei massimi esperti di meridiane e orologi solari a Trieste.
Io, a dire la verità non mi sono mai interessata di meridiane, fino ad ora.
La foto si riferisce alla facciata del Museo del Mare di via Campo Marzio, 5 cui ho dedicato un post e che merita una visita.
In ogni caso, ho colto l’imbeccata dell’Alberi (che ringrazio) e ho scoperto un sacco di cose.
Dall’opuscoletto che mi sono ritrovata nella cassetta delle lettere il giorno dopo il mio incontro “Due orologi solari sul Lazzaretto “San Carlo” (Arsenale di Marina) a Trieste”, ho imparato che le meridiane da me inconsciamente immortalate, originariamente si trovavano quella parte del Lazzaretto adibito ad Arsenale di Marina e che è andato distrutto e risalgono ad un periodo che va dal 1747 al 1830, quando gli orologi certamente esistevano.
Essi permettevano alla gente di leggere contemporaneamente due diversi segnali orari: le ore italiche (dal tramonto) sulla parete Sud – Ovest e le ore “francesi” o astronomiche (dalla mezzanotte, in uso attualmente) sulla parete Sud – Est.
Gli orologi sono stati ridisegnati in epoca recente, da Claudio Raini sull’unico edificio sopravvissuto appartenente all’Arsenale e oggi adibito a Museo del Mare e hanno scopo prettamente divulgativo ed estetico.
L’occasione mi ha consentito di scoprire che non solo i muri di Trieste abbondano di meridiane, ma anche che c’è un appassionato che se ne occupa e divulga questa sua passione sulla rete sul sito http://www.ingauber-meridiane.it/ e che, guarda caso, abita proprio sopra la mia testa .
I casi della vita!
Io, dal canto mio, Horas non numero nisi serenas!