Andare a far compere da Mirella in Via Cavour 4b, a Trieste è un’esperienza antropologicamente importante.
Ultima sopravvissuta di quello che un tempo erano i “jeansiari” di Ponterosso, Mirella è ancora lì a far affari dietro al suo banco _ entrando è quello sulla sinistra _ con la piega dei capelli sempre perfetta e delle lunghe ciglia nere che sbatte ad ogni “ PAGATO” che stampa sul tuo foglietto.
Un melting pot di carne umana frequenta questo posto senza più tempo.
Ci sono serbi, croati, bosniaci, albanesi, cinesi, rumeni, ungheresi…per lo più donne. Ma qui vengono a far compere anche studentesse universitarie e le signore della buona società triestina, che non disdegnano più, come forse facevano una volta, di fare una capatina in questo contenitore multietnico, multilingue, multitutto.
Entrare non è facile.
La calca di gente inibisce sicuramente le neofite. Le habituè sanno già a cosa vanno incontro.
Nel vasto magazzino d’entrata alcuni cartelli di cartone colorato pendono dal muro, indicando i vari settori: nuovi arrivi, uomo, bambino. In un angolino, le cose per la casa. C’è un po’ di tutto. Maglioni, giacche, calze, pantaloni, gonne, camice… se hai voglia, pazienza e tempo puoi trovare un vero tesoro. Io, che non ho pazienza, mi affido ai suggerimenti della mia amica Novella, che mi dice esattamente lo scaffale dove posso trovare quello che cerco!
Il minimo comune denominatore di tutto ciò che trovi qui dentro è il prezzo. Imbattibile.
Ma il posto giusto, la “boutique” è sul retro _ parola sempre di Novella! Ci si accede, se si riesce, da un piccolo corridoio.
Lì si fiondano subito le intenditrici!
Arrivarci non è facile. Ti devi fare breccia tra un muro di “babe” urlanti in svariati idiomi e soprattutto incuranti di tutto ciò che c’è loro intorno.
Quando poi riesci finalmente ad arrivarci, alla “boutique” sul retro, sudata e quasi domata, devi essere consapevole che la lotta è solo all’inizio: devi esser pronta a combattere con un nugolo di mani velocissime che tentano di precederti nell’accaparramento dei capi scelti.
Ho dovuto lottare parecchio quest’estate per riuscire a comperarmi un copricostume con disegni corallo, a ben 10 euro. La giusta ricompensa è stata l’invidia di tutte le amiche!
I commessi ci sono e sono tanti. Ognuno dietro la propria postazione.
Non ti aiutano a comperare. Per quello ti devi arrangiare.
Loro infilano i tuoi acquisti in borse di plastica, bianche o blu, a seconda del volume della merce acquistata, la annotano su un foglietto con numero corrispondente a quello del tuo sacchetto, insieme al prezzo d’acquisto e la “consegnano” _ eufemismo per dire lanciano _ alla “zona ritiri”, in entrata proprio di fronte al banco di Mirella. Se perdi il foglietto sei finito!
Alla fine del tuo shopping, piena di foglietti e numeretti, passi dal banco di Mirella, paghi, aspetti che Lei ti stampigli energicamente la dicitura “PAGATO” sui tuoi innumerevoli foglietti sbattendo le sue lunghe ciglia, che ti dia il consueto gadget _ pilette, penne, portachiavi, che non devi azzardarti a rifiutare _ e passi alla zona “ritiri” dove, come per incanto, ti verrà restituito il tuo pacco _ proprio quello e non un altro _ che il commesso aveva “lanciato”.
Una macchina da guerra, che funziona perfettamente, non si sa bene come.
Poi, esausta, ma vittoriosa, finalmente te ne esci con il tuo bel sacchetto pieno di cose, il più delle volte inutili, ma comunque ad un prezzo imbattibile!
Mirella è aperta tutti i giorni dalle 6.00 alle 19.00.
Lei è sempre lì. Mi chiedo quando troverà il tempo di farsi la piega!
Sei una grandissima, hai colto proprio nel segno!!!
Te lo dice una habitue’ dello shopping compulsivo e sfrenato da Mirella
Grazie!!!