la gara del caffè | maestri dell’espresso Junior da Illy

 

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Il profumo di caffè lo si intuisce già da lontano, sulla strada che porta nella zona industriale di Trieste verso Muggia, verso il confine con la Slovenia.
Mano a mano che ti avvicini si fa più intenso.
E’ impossibile non trovare la strada per gli stabilimenti della Illy.
Basta seguire il proprio naso.www.goodmorningtrieste.it_tazzine appese

Ci sono tornata. Questa volta per fare la giurata ad un concorso di caffè.
Maestri dell’espresso Junior” è un’iniziativa, ormai ultra ventennale, ideata da Illycaffè e Cimbali che premia i tre migliori studenti degli istituti professionali alberghieri e della ristorazione di tutta Italia con l’obiettivo di integrare la formazione specifica sulla preparazione dell’espresso e del cappuccino prevista nei programmi scolastici.
Un bell’esempio di integrazione tra scuola e industria, che, si spera, venga sempre più emulato, anche in altri ambiti.
Quest’anno, dopo tanti, per la prima volta a Trieste.
Ho fatto parte della giuria, in qualità di blogger, che doveva valutare il comportamento complessivo _ in particolare gli aspetti del servizio e della comunicazione _ dei partecipanti al concorso.
Con me altri due giornalisti, espertissimi del caffè e Sonia Cilente la simpaticissima fashion blogger di www.blondesuite.com.
Questa volta sono arrivata addirittura in anticipo.

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Nella hall della Illy le tazzine firmate da artisti famosi pendono dal soffitto.
L’atmosfera è ovattata e io sono lì senza sapere bene cosa devo fare.
D’obbligo un caffè. Per me rigorosamente capo in b.
Arriva finalmente il pulmann con i partecipanti e la hall si anima.
Giovani studenti dalle facce pulite e tirate e pallide dalla tensione, con le loro belle _ qualche volta anche meno belle _ divise chi della scuola di appartenenza, chi da barista con papillon più grandi dei loro occhi pieni di paura.
Ognuno accompagnato dal professore di riferimento.
Finalmente vengo presa in consegna da una gentilissima signora con la quale mi dirigo verso l’aula, che conosco bene, dell’Università del caffè.
Me la ricordo bene quell’aula. Ci sono stata per una mattinata intera qualche anno fa, nel tentativo _ nel mio caso non riuscito _ di imparare a fare un buon caffè.
Sembra facile. Ma non lo è per nulla.

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Tra i molti presenti, oltre al carissimo amico, ostico avversario nel tennis, fotografo d’eccezione nonché direttore dell’Università del caffè Moreno Faina, scorgo, tra i giurati che valutano la manualità pratica dei concorrenti anche Stefano, colui il quale ha tentato, invano, di farmi fare un buon caffè. Per fortuna non si ricorda di me. O almeno fa finta di non ricordarsi!
Dopo mesi di preparazione e di selezione _ alla finale qui di Trieste partecipano i migliori 16 Istituti classificati tra i 40 che hanno preso parte al concorso. Da tutta Italia, ma purtroppo non da Trieste _ la gara ha inizio alle 9.00 in punto.
E’ stata simulata una situazione inizio turno bar e ciascun allievo ha 15 minuti di tempo per verificare il corretto funzionamento dell’attrezzatura, predisporre il servizio, preparare e servire due espressi e due cappuccini.

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Gli occhi sono tutti puntati sulle mani dei concorrenti. Il timer scandisce il tempo che a volte sembra passare troppo velocemente.
L’intoppo sta _ ce ne rendiamo subito conto io e Sonia le uniche veramente a digiuno in fatto di caffè _ nella granulatura. Il macina caffè è stato starato apposta. “Una vera cattiveria” mi dice Sonia..
I concorrenti provano e riprovano.
C’è a chi tremano un po’ le mani, c’è chi va oltre il limite del tempo, ma ce la fa, c’è chi ha bisogno di un aiuto.
Ma sono tutti bravi e riescono a mantenere la calma _ o almeno così sembra.
La gara è lunga e prosegue dopo una lauta pausa pranzo.
I ragazzi mi sorprendono. Sorprendono sempre i giovani.
Si incoraggiano l’uno con l’altro. Tra le retrovie dietro ai banchi nascono delle amicizie.
Magari anche qualche amore.
Il clima è quello giusto di una bella gara festosa.
Non importa chi si è portato a casa l’iPad, l’iPhone o il mini iPad.
L’importante è poter partecipare, grazie a Illy e a Cimbali.
Me ne vado, sfinita dalla lunga giornata.
Il profumo di caffè sembra più intenso e puro.

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