“A mille ce n’è, nel mio cuore di fiabe da narrar…”
Non servono tante parole per “narrare” la libreria antiquaria Umberto Saba, in Via san Nicolò a Trieste.
Basta avere l’occasione di passarci davanti per rimanere letteralmente fulminati.
Libri su libri, su in alto fino al soffitto.
Accatastati sui lati del negozio, fin dentro ai meandri di questo antro che ha tutte le sembianze della spelonca di Aladino.
Solo che al posto “diamanti, zaffiri, rubini…” ci sono libri, libri e ancora libri.
La storia del posto è ben nota a tutti. La si può trovare su tutte le guide turistiche e su tutte le riviste.
In breve.
La libreria venne acquistata nel lontano 1919 da Umberto Saba e divenne da subito centro della cultura letteraria a Trieste.
Nel 1924 venne assunto come aiutante Carlo Cerne, il “Carletto di Saba”, padre dell’attuale proprietario.
Un figlio, più che un collaboratore per Saba.
Dopo la morte di Saba nel 1957, Carletto acquistò la proprietà della libreria dalla figlia Linuccia.
Nel 1960 è entrato Mario, figlio di Carlo, che ancor oggi tutte le mattine “nonostante gli anni” (che porta benissimo, ma non bisoga dirglielo!) tira su la vecchia saracinesca di questo gioiello.
Mario è come il genio della lampada… qualsiasi indicazione _ letteraria _ tu gli chieda lui la esaudisce, dopo aver dato una bella spolverata a qualche vecchio tomo.
Lì nascosti ci potrebbero essere volumi, documenti antichi e cimeli di Saba.
Diversamente dalle favole però, questa potrebbe non avere un lieto fine.
Mario è stanco.
I visitatori di questa meraviglia sono sempre di più “turisti per caso” o torme di svogliati studenti in gita scolastica.
Sempre di meno appassionati cultori del libro, della poesia o collezionisti.
“Finisce così questa favola breve se ne va… _ diceva il disco preferito della mia infanzia _ ma aspettate e un’altra ne avrete .
C’era una volta il canta fiabe dirà e un’altra fiaba comincerà?”
Comincerà?
