Che per chi viene a Trieste ordinare un caffè non sia una cosa semplice oramai è risaputo.
Il confine tra dove il caffè è ancora un caffè e quello dove è un nero non è precisissimo.
E’ un dato di fatto però che a Monfalcone si beve ancora il caffè all’italiana.
Ma se oramai il lessico triestino del caffè viene sventolato in lungo e in largo l’origine di questo particolare modo di chiamare il caffè non sono chiare.
“Perchè capo e perchè in bicchiere?” Questa la domanda che i sono vista recapitare via mail da una curiosa lettrice.
Secondo alcuni _ una famosa blogger triestina proveniente dal mondo del caffè _ la derivazione del famoso capo in b è austro- ungarica. Furono per primi i caffè viennesi a proporre il caffè in vetro, con una generosa aggiunta di panna. Da qui, eliminando la panna e aggiungendo la schiuma si arrivò al nostro capo in b.
Altra autorevole fonte dice che l’usanza di bere il caffè in bicchiere a Trieste deriva dalle cd. “Sessolote” poverissime donne che mondavano con le loro sessole il caffè che arrivava nel Porto di Trieste a cavallo tra l’ 800 e il 900. Usavano il bicchiere per scaldarsi le mani.
Fatto sta che ancora oggi bere un caffè a Trieste per chi non è triestino può rappresentare un’impresa.
Perchè a Trieste :
il nero è il classico espresso in tazzina;
il gocciato o goccia è l’espresso con una goccia di latte caldo al centro;
il goccia in b è l l’espresso con una goccia di latte caldo servito in bicchiere di vetro;
il capo è l’espresso macchiato caldo in tazzina;
il capo in b il macchiato caldo servito in bicchiere (molto apprezzato dai triestini);
il capo in b tanta è il macchiato caldo con tanta schiuma;
il capo in b tanta special – diffuso al bar di Economia dell’università di Trieste – è un macchiato caldo in bicchiere, con tanta schiuma e una spolverata di cacao;
il caffelatte è il classico cappuccino;
deca significa decaffeinato e può essere abbinato ad ogni tipo di caffè. Esempio: l’espresso decaffeinato è un nero deca; un macchiato decaffeinato è un capo deca e così via;
il cbs è un capo in b senza schiuma.
Direi che per i “forestieri” sia utile sapere che il classico cappuccino va richiesto come “cappuccino in tazza grande” mentre il “caffelatte” tendenzialmente identifica quello servito nel bicchiere di vetro alto.
Grazie, Riccardo