La bora è sicuramente il prodotto turistico più conosciuto di Trieste. Peccato non la si possa programmare.
Viene e se ne va quando vuole. Forte, meno forte. A raffiche incontrollabili. Capricciosa come tutte le donne che si rispettino.
Si fa annunciare, ma solo con qualche ora di anticipo.
Bisogna avere fortuna per trovare la bora a Trieste. Per chi viene in visita solo qualche giorno, magari solo un fine settimana, la bora è sicuramente un incontro del tutto eccezionale.
Con la bella stagione poi… E’ cosa rara.
Ah, la bora! Chi non ha mai visto un servizio al tg che, parlando dell’emergenza maltempo, mostra immagini del molo Audace, sferzato dalle raffiche di bora.
Il servizio, di solito, immortala e riproduce sempre lo stesso filmato, da dieci anni a questa parte: la vecchietta attaccata al lampione della luce, l’ombrello che vola via dilaniato dalle raffiche, il gruppetto di ragazzini, stretti l’uno all’altro, per non cadere tra le onde spumeggianti del mare (per inciso: di quel gruppetto faceva parte anche un ragazzino austriaco, ospite di mio figlio per uno scambio tra scuole, al quale, vista la violenza della bora in quei giorni – era, se ben ricordo, aprile – avevo tanto raccomandato di non avvicinarsi al mare. Era finito sulla prima pagina del “Piccolo”: per dire a cosa servono le raccomandazioni!).
Quando soffia la bora i motorini sono tutto un groviglio, dai tetti piovono tegole, i cassonetti corrono dappertutto.Tutto vola.
In estate poi, è tutto un turbinio di vortici di foglie e rami spezzati. Anche il rumore delle folate è più intenso, tra le fronde impazzite.
Ma difficilmente sentirete qualche triestino lamentarsi.
Anzi. Della bora si fa un gran parlare. E’ un argomento che occupa tutta la città. La mattina, dal giornalaio, o durante il giorno per strada non si sente che discutere della velocità delle raffiche, dei danni che ha fatto in giro, qua e là per la città, e soprattutto dell’aria sana, pulita che si porta dietro…. Ognuno aggiunge un’informazione o un aneddoto nuovo. E’ come se tutte le volte fosse la prima volta.
Anche ieri, annunciata, è arrivata, nonostante con la bella stagione sia difficile sentirla soffiare così forte. Così, oltre ai triestini abituati ad una simile situazione, in giro si potevano trovare esterrefatti turisti, e gruppi numerosi di studenti nelle tradizionali gite scolastiche che, tentando di trattenere con le mani la carta della città oramai tutta un brandello, erano alla ricerca di chissà quale luogo, con i capelli al vento e i brividi sulla schiena.
“Che fortunati”! mi sono detta, hanno avuto l’unico prodotto che una agenzia di viaggi non può garantire!
Per chi non avesse questa fortuna consiglio una visita al tipico Museo della Bora!
Viene voglia di venire a Trieste nei giorni in cui le previsioni del tempo mettono vento forte.
Mi è capitato di incontrare la bora , era novembre di 14 anni fa. .. Ho una foto di mia figlia Vittoria aveva 6 mesi e stringeva gli occhi come una piccola lappone.