La presentazione del bel libro-reportage “La fabbrica del mare” di Pietro Spirito con le foto di Roberta Radini (Trart ed.) è stata l’occasione per visitare I.S.I.S. Nautico “Tomaso di Savoia Duca di Genova“.
Per tutti, a Trieste, semplicemente “il nautico”.
Un’istituzione che che festeggia quest’anno i 260 anni di vita.
Periodo di ricorrenze, a Trieste. Lo scorso anno il liceo classico Petrarca ha festeggiato i 100 anni. Tutt’ora sono in corso i festeggiamenti per i 150 anni del liceo classico Dante.
Ma 260 sono 260… e se per la città “il nautico” è un dato di fatto acquisito, un qualche cosa che c’è e non può non esserci, per chi a Trieste ci è arrivato _ suo malgrado, come me! _ un istituto nautico è quanto meno una novità, se non una stranezza.
Non avrei mai pensato, infatti, venendo da Verona, che tra le opzioni scolastiche per i miei figli ci sarebbe potuto essere un istituto nautico! L’istituto è prestigioso, in un importante palazzo che fu già della famiglia Sartorio _ quella del museo, per intendersi _ in quella centrale piazza Hortis, che tanto mi ricorda le piazze di Parigi.
In Europa, per importanza è secondo solo all’Accademia di Amburgo.
Arrivata stranamente quasi in anticipo, ho trovato ad aspettarmi l’organizzatrice della presentazione e della visita, l’instancabile anima del neonato circolo dei lettori di Trieste Daniela Derossi.
I 260 anni di storia di questa bella scuola, un po’ scalcinata, come tutte purtroppo in Italia, ma non per questo priva di fascino, inizia dalla biblioteca al primo piano dell’edificio. Una storia lunga che inizia con Maria Teresa d’Austria nel lontano 1754, per passare a Napoleone e al Regno d’Italia, quando qui vi insegnò l’ illustre architetto Tonello, per arrivare sino a i giorni nostri, nei quali accanto alle materie strettamente legate al mare si insegnano anche aeronautica, trasporti e logistica.
Con me ci sono parecchie persone, che ascoltano interessate il professor Padolino, mentre racconta brevemente la storia della scuola.
Tra i tanti i libri, prevalentemente sul mare _ il più importante è un testo di Newton del 1754 _
Sulla finestra il modellino del “Borino” la prima, storica nave scuola dell’Istituto, dal 1963 _ oggi sostituito dall”Umberto D’Ancona“.
Dopo la storia, il tour della scuola che inizia dal piano terra, dalle officine. La prima è dedicata ai motori, l’altra è occupata da enormi tavoloni da lavoro sui quali sono fissate varie morse. “Quella morsa era la mia postazione_ mi dice un signore alla mia destra.”
Non è l’unico che ricorda degli anni passati ad occupare le mani tra motori, morse e quant’altro. Con un po’ di nostalgia.
Ai piani superiori altre aule. Quella per la simulazione aeronautica è occupata da due studenti.
“Il ramo aeronautico è stato introdotto nella scuola nel 2001 _ ci dice il prof. Padolino _ mentre nel 2010 sono stati introdotti i rami dei trasporti e della logistica”. Risaliamo.
Questa volta al terzo piano nell’aula del carteggio dove ad attenderci ci sono gli autori del libro e lo scoppiettante Simone Volpato, libraio antiquario _ la sua drogheria 28 è da vedere _ ed editore, che dovrà moderare l’incontro.
I tavoli da carteggio sono ammassati in un angolo per far posto agli ascoltatori.
“Si continua ad insegnare il carteggio _ ci spiega il professor Padolino – perchè comunque fino al 2018 sarà obbligatorio tenere le carte nautiche a bordo. Poi _ mi dice un po’ perplesso _ ci si affiderà unicamente alla navigazione elettronica”.
Mi accorgo che a seguire la visita ci sono tanto degli ex alunni venuti qui, nella loro vecchia scuola, per dare una spolverata ai ricordi, per la curiosità di veder i cambiamenti, o semplicemente per parlare di mare tra gente di mare. Comandanti, capitani… gente che ha avuto a che fare con il mare, da sempre.
Mare di cui in queste aule si percepisce il sapore.
Lo si sente nella biblioteca, tra i vecchi libri.
Lo si annusa, insieme al sapore di metallo e dell’olio dei motori nelle officine del primo piano.
Lo si indovina lungo le scale dalla bella balaustra in ferro battuto.
Lo si sente un po’ attutito nell’aula del simulatore aeronautico al secondo piano.
Gli intonaci bianchi dell’aula da carteggio, scrostati a tratti, lasciano intravedere le vestigia di un grande passato: affiora qua e là, il rosso pompeiano di affreschi lasciati andare, insieme al dolce sapore di salmastro.
PS: questo pomeriggio, in occasione dei festeggiamenti per i 260 anni del “Nautico” è arrivato a Trieste il veliero Belem che ormeggerà al molo Bersaglieri della Stazione Marittima sino al 14 aprile quando ripartirà alla volta di venezia, con a bordo alcuni studenti della scuola
Visite: sabato 12 aprile dalle 13 alle 18 e domenica 13 aprile dalle 10 alle 18.
Costo biglietto: 6 euro. Per i ragazzi fino ai 12 anni l’ingresso è gratuito.
Che bello questo sito, Francesca! Non finirò mai di ringraziarti per le belle notizie che quotidianamente ci trovo! Grazie ancora. Edda