di Sarah Gherbitz
Tutto pronto per la 71a Mostra di Venezia, il festival cinematografico più longevo del mondo che dal 27 agosto al 6 settembre porterà al Lido film provenienti da 40 diversi Paesi di tutto il globo.
Venti film in gara per il Leone d’oro, si parte con “Birdman” di Alexander Iñarritu, che dovrà vedersela con, tra gli altri, il chiacchierato “Pasolini” di Abel Ferrara con Willem Dafoe nei panni del regista friulano, “Il giovane favoloso” su Giacomo Leopardi firmato da Mario Martone, e “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, con Adam Driver e Alba Rohrwacher coppia in lotta per salvare il figlio.
Dall’Iran alla Serbia, dalla Francia al sorprendente esordio del 29enne tedesco Timm Kröger, la sezione “Settimana della Critica” vede quest’anno in gara sette opere prime provenienti da tutto il mondo. Tra questi, “Terre Battue (40-Love)” di Stéphane Demoustier con Olivier Gourmet e Valeria Bruni Tedeschi, e due debutti al femminile “Flapping in the Middle of Nowhere” della regista vietnamita Nguyen Hoang Diep e “Villa Touma” della palestinese Suha Arraf, già sceneggiatrice de “La sposa siriana” e “Il giardino dei limoni”.
Per la prima volta c’è anche un documentario in gara: “Dancing with Maria”, scritto e diretto da Ivan Gergolet e co-prodotto da Transmedia (Gorizia, Italia), Imaginada Films (Argentina) e Staragara (Slovenia).
Il film racconta di Maria Fux, energica e passionale danzatrice ultra-novantenne che a Buenos Aires è diventata un’istituzione con la sua scuola di danza-terapia dedicata a persone con deficit motori e mentali. Un giorno Gergolet, 37 anni, che vive a Trieste ed ha all’attivo già diversi corti e documentari, ha accompagnato a Buenos Aires sua moglie, la danzatrice Martina Serban, per seguire un seminario della Fux.
“Per la prima volta in concorso un documentario rappresenta il nostro Paese: ma le mode non c’entrano, eravamo solo in attesa del titolo giusto e questo è davvero un sorprendente film d’esordio”, ha spiegato durante la presentazione il delegato generale della “Settimana della Critica” Francesco di Pace. Che ha definito “Dancing with Maria”, – prodotto da Igor Prinčič, l’artefice di “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, vincitore del Premio del pubblico nella scorsa edizione-, come “l’emozionante incursione di un regista in un mondo poetico e coinvolgente, dove la parola, il movimento, la musica, i corpi disegnano l’essenza stessa del cinema, nei suoi significati più profondi”.
Evento di chiusura fuori concorso della Settimana invece sarà “Arance e martello”, opera prima di fiction di Diego Bianchi, conduttore televisivo e blogger conosciuto come Zoro.