di Sarah Gherbitz
Weekend d’ottobre, i teatri ripartono, le sale da thé (e da caffé) tornano a riempirsi….e che cosa c’è di meglio di un paio d’ore al cinema per trascorrere una fredda serata? Dopo il successo sia di critica che pubblico al Festival del cinema prima a Berlino e poi a Locarno, finalmente Gloria di Sebastian Lelio esce nelle sale italiane il 10 ottobre distribuito da Lucky Red.
Se (come chi scrive) siete un po’ stufi di film che “raccontano l’amore e il sesso ai tempi di internet” allora Gloria potrebbe davvero conquistarvi. E’ una storia d’amore vera, senza chat e tweet, tra un uomo e una donna entrambi over cinquanta, che si guardano negli occhi, si parlano, ridono, litigano selvaggiamente, fanno l’amore e vivono insomma gioie e dolori della vita quotidiana divisi tra le rispettive famiglie ed il bisogno di crearsi un nuovo legame lasciandosi il passato alle spalle.
“Il film è raccontato esclusivamente da un solo punto di vista: quello di Gloria”, scrive Sebastian Lelio nelle note di regia, “non c’è una sola inquadratura in cui non sia presente il suo corpo. Non c’è una sola scena che non mostri come lei percepisce le cose e il mondo. Gloria interpreta un mediocre ruolo di secondo piano nelle vite di quelli che la circondano. La sfida del film è stata trasformare questo personaggio di secondo piano in una protagonista assoluta. La cosa paradossale è che nella maggior parte delle scene lei gioca un ruolo secondario mentre le cose importanti accadono agli altri. Ma il film ci costringe a osservare gli eventi attraverso gli occhi di Gloria, gli occhi di una donna alla ricerca di una collocazione in un mondo difficile e duro che sembra non lasciare spazio a persone come lei, e tuttavia con il piglio di chi vuole difendere la sua libertà con coraggio e dignità”.
Gloria è la strepitosa Paulina García, premiata come miglior attrice al Festival di Berlino per quest’interpretazione, in realtà ha alle spalle una lunga gavetta teatrale che la vede impegnata sul palcoscenico anche come regista e drammaturga. Per l’incredibile ironia del suo personaggio mi ha fatto subito pensare alla ‘mitica’ Carmen Maura di Donne sull’orlo di una crisi di nervi…ma la García ci aggiunge di suo una grinta e una sensualità che rendono il suo fascino ancora più intrigante, e più in linea con le grandi interpreti mitteleuropee… stile Isabelle Huppert per intenderci!
(Piccola nota a pié di pagina: Paulina Garcia l’ho ritrovata, questa volta in carne ed ossa, ad una premiazione a Venezia circa un mese fa, dov’era ospite della Settimana della critica per presentare il film Las Analfabetas. Bellissima ed elegantissima, sfoggiava un paio d’incredibili sandali rossi e nessun uomo presente riusciva a staccarle gli occhi di dosso….)