chi cesca trova!

www.goodmorningtrieste.it_cesca

All’ esterno  ha ancora il vecchio “casson” di legno intagliato, con la scritta “Cesca” in bella vista.
I “rolè” _ id est serrande _ di ferro leggermente arrugginito si intravedono, non del tutto tirati su.
Sull’ angolo con via Mazzini si trova ancora l’iscrizione che proclama il “Grande Assortimento di Bandiere Nazionali di Tutte le Dimensioni”, pallido ricordo della Trieste marinara gravitante attorno al Canal Grande.

ph_Nereo Castelli
ph_Nereo Castelli

Le vetrine di Cesca in via Roma 10, a Trieste sono stracolme di ogni ben di Dio. Tutto per la casa.
Cavatappi, pentole di alluminio, di teflon, di rame _bellissime, ma costosissime _ morse per il famoso prosciutto cotto caldo, stampi per dolci antiaderenti, ma anche in silicone.
Ci sono anche, di tutte le misure, tappeti in silicone per realizzare merletti di zucchero!
Un’intera vetrina è dedicata ai coltelli, mentre un’altra è affollata di variopinti boccali di birra in ceramica.

ph_Nereo Castelli
ph_Nereo Castelli

Quando entri _ se riesci a farti strada tra la calca di avventori impazienti_  sulla sinistra non puoi non notare la parete rivestita di piccoli stampini di tutte le fogge e forme per dolci e dolcetti. Ce n’è anche uno a forma di tucano, nel caso servisse!
Sul bancone piccoli oggetti utili, ma anche sfiziosi, per la cucina.
Si va dalla piccola stuoia giapponese per fare i sushi al snocciolatore di olive, ma anche di ciliegie, ai timers, alle grattugie per il formaggio, per le bucce d’arancia e di limone, per il cren _ da mettere, naturalmente,  sul cotto caldo, insieme alla senape _ o per lo zenzero…
Sotto al bancone, in basso a destra, in grosse ceste, ci sono posate, mestoli e quant’ altro, tutti rigorosamente di legno. Sulla sinistra, invece, piccoli elettrodomestici, quali battitori o vaporiere.
Cesca-Iphone

Dietro al bancone, ma anche sopra la tua testa, pendono una infinità di pentole, pentoline e padelle. Da quelle più abbordabili alle bellissime e pregiatissime pentole “Agnelli”, il sogno di tutti i “veri cuochi”.
E tra padelle, cucchiai di legno, stampi e stampini, borracce e cavatappi, spuntano, indaffarate e trafelate, le teste di di coloro che, non si sa come, ma sempre con gentilezza, riescono a trovare, in tutto quel bailamme, proprio quello che cerchi.
E se quello che cerchi non lo trovi qui, non lo trovi da nessun altra parte.

Grazie a Nereo Castelli per gli spunti.

 

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