Solo da poco ho scoperto l’Università del Caffè della Illy e che ci sono corsi _oltre a quelli di formazione e per produttori_ anche di divulgazione, per comuni mortali. Incuriosita mi sono iscritta. Lista di attesa….Poi finalmente sono stata presa!
Sono arrivata, come al solito trafelata ed in ritardo. La sbarra dell’azienda si è aperta immediatamente al mio arrivo.
Sono entrata nel moderno atrio, dove dietro al bancone, un simpatico ragazzo porgeva i badge con il proprio nome a tutti i partecipanti al corso – che erano tutti già arrivati, aspettavano solo me!
Non avrei mai immaginato fossimo in tanti!
Poi ci hanno trasferiti tutti nella palazzina adibita ai corsi. L’aula è molto professionale. Ognuno ha un suo monitor, un microfono ed una cartellina con del materiale per poter scrivere. Il tema e’: “cosa deve fare un buon barista per fare un buon espresso“.
Sono un po’ perplessa. Cosa sarà mai fare un buon caffè! Mi guardo intorno un po’ a disagio…. chiacchierando con i miei vicini di banco mi accorgo di essere l’unica a frequentare per la prima volta questi tipi di corsi_ ce ne sono sulla cioccolata, sul tè, di cucina con il caffè….
Dopo un breve excursus sulla storia del caffè _ scopro che la macchina per il caffè espresso che oggi vediamo in tutti i bar è del 1961_ Stefano, il nostro “prof.” inizia ad insegnarci l’ABC del barista.
In breve, per un buon caffè: la macchina del caffè deve essere sempre ben calda; la temperatura dell’acqua deve essere più o meno intorno ai 90° e la pressione circa 9 atmosfere; la dose giusta per un caffè è 7 grammi; la compattazione deve essere eseguita con una forza di circa di 20 kg _ nella moka , invece, non bisogna dare pressione; il tempo di “cottura” è di 30”….
Fin qui tutto molto interessante.
Adesso, invece, viene il bello. Ci forniscono di un camice di carta usa e getta e ci mettono di fronte ad una macchina del caffè, a gruppi di due. Si inizia.
Ho già delle difficoltà con il dosatore e la granulatura del caffè. Cerco l’aiuto del mio compagno _ un simpatico giovanotto_ che ne capisce ancora meno di me. Andiamo avanti. Pressiamo il caffè _saranno 20 kg?_ e inseriamo l’aggeggio con il caffè nella macchina. Pigiamo il bottone dello start. Passano pochi secondi e il caffè esce come un proiettile da tutte le parti, schizzandoci _adesso capisco il senso del camice !_ e infilandosi dappertutto meno che nella tazzina. Riproviamo. Pigiamo di nuovo il bottone, lo fermiamo, come da manuale, dopo 30 ”. Risultato: solo qualche goccia. Un caffè più che ristretto. Che sia la granulatura? Riproviamo di nuovo. Il risultato non cambia. Dopo una decina di tentativi_ tutti più o meno falliti_ io e il mio compagno gettiamo la spugna.
Evidentemente fare un buon caffè non è da tutti !