Non ho marinato la “mia solita corsetta” del martedì.
Mi è solo mancato il tempo di scrivere.
Non è stato facile, martedì, andare a correre.
Nonostante il sole e la temperatura direi più che perfetta per correre _ né troppo freddo né troppo caldo _ è stata dura.
Dopo un viaggio di ritorno dalla montagna, due lavatrici e una spesa, la sola idea anche solo di calzare le scarpe da running mi faceva fatica. Ma siccome sono una testa dura, sono andata.
Solito posto. Porto Vecchio. Dietro al Magazzino 26.
Solito posto, ma luce diversa. Il sole è ancora alto in cielo e bacia con il suo tepore i grossi magazzini delabrè che guardano il mare.
I miei compagni runners sono già lì, pronti per la partenza.
Tra una “ciacola” e l’altra prima di partire, scopro che non è stato difficile solo per me venire a correre.
Tanti erano di ritorno dalle vacanze pasquali, appesantiti da pinze e colombe.
Mancavano solo Paola e Rita, ancora infortunata.
Guidati da Sandra, che ci bacchetta bonariamente quando scansiamo la fatica, abbiamo fatto il nostro solito riscaldamento a corsa lenta. Piacevole. Si parla del più e del meno e la fatica non si fa sentire.
Questa volta è stato un po’ più lungo del solito. Venti minuti per digerire il pranzo pasquale!
Poi avremmo dovuto fare 1000 metri veloci per cinque volte, ma c’è stato un ammutinamento. Li abbiamo fatti solo per tre volte.
Mi son parsi più che sufficienti.
Poi i soliti cinque allunghi da 80 metri per “sgranchirci le gambe” e lo stratching di routine.
Infine, tutti a casa non prima di mettersi d’accordo per la corsa inseme del giovedì.
Dal Porto fino al bivio e ritorno. 9 km e mezzo. Ancora troppo pochi, pensando ai 21 del 3 di maggio.
Prossimo appuntamento: solito posto (Porto vecchio, parcheggio dietro al Magazzino 26), solita ora (18.30) martedì 14 aprile.